Monitoraggio Covid. Rt scende a 0,84. L’Italia cambia colore: da domenica altre 11 Regioni in zona gialla e Pa Bolzano e Sicilia in zona arancione. Speranza dà il via libera
di Luciano Fassari Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto, da lunedi 1 febbraio saranno in zona gialla e si aggiungono così a Toscana, Campania, Molise, Basilicata e Pa di Trento.
Data:
29 Gennaio 2021
di Luciano Fassari
Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto, da lunedi 1 febbraio saranno in zona gialla e si aggiungono così a Toscana, Campania, Molise, Basilicata e Pa di Trento. Mentre la Pa di Bolzano e la Sicilia passano da rosso ad arancione. Sono queste le decisioni emerse dall’ultimo monitoraggio Covid e su cui il Ministro Speranza firmerà a breve nuove ordinanze ma avverte: “Mantenere massima attenzione”. IL REPORT
29 GEN – Migliorano i dati dell’epidemia nella settimana dal 18 gennaio 2020 – 24 gennaio 2021. È quanto emerge dalla lettura dell’ultimo monitoraggio curato da Iss e Ministero. E per questo il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà in giornata nuove ordinanze che andranno in vigore a partire da domenica 31 gennaio. Sono in area arancione le Regioni Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano. Tutte le altre Regioni e Province Autonome sono in area gialla
A questo punto le Regioni in giallo sono: Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto (che da lunedì, dato che il 31 gennaio scade la precedente ordinanza, passeranno in zona gialla) che si vanno ad aggiungere a Toscana, Campania, Molise, Basilicata e Provincia di Trento.
Mentre le Regioni in arancione sono: Bolzano, Sicilia, Umbria, Puglia e Sardegna.
Insomma, dopo le molte pressioni dei governatori sull’interpretazione da dare del Dpcm il Ministero della Salute, che ha sempre dato un’interpretazione più restrittiva, sembra aver ceduto alle Regioni.
“L’indice di trasmissione del contagio è sceso a 0,84 – ha affermato Speranza -. È un risultato incoraggiante frutto dei comportamenti corretti delle persone e delle misure di Natale che hanno funzionato. Numerose regioni torneranno in zona gialla. Questa è una buona notizia, ma è fondamentale mantenere la massima attenzione. La sfida al virus è ancora molto complessa”.
Si continua a osservare una diminuzione dell’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 gg (289,35 per 100.000 abitanti (11/01/2021-24/01/2021) vs 339,24 per 100.000 abitanti (04/01/2021-17/01/2021), dati flusso ISS). Anche questa settimana il dato di incidenza bisettimanale non è pienamente confrontabile con il periodo precedente (estensione dal 15/1/2021 della definizione di caso a test antigenici rapidi secondo i criteri definiti nella circolare dell’8 gennaio 2021). Tuttavia, il calo osservato evidenzia una diminuzione reale dell’incidenza, dato che il periodo degli ultimi 14 giorni comprende più giorni dove sono stati inclusi anche casi diagnosticati con solo test rapido antigenico.
“L’incidenza – si sottolinea – è ancora lontana da livelli che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. Il servizio sanitario ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100.000 in sette giorni e una criticità di tenuta dei servizi con incidenze elevate. Nella settimana di monitoraggio rimane molto alta l’incidenza nella Provincia Autonoma di Bolzano (582,75 per 100.000 dal 18 al 24/1)”.
Nel periodo 06 gennaio – 19 gennaio 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,84 (range 0,75– 0,98), in diminuzione e con il limite superiore del range sotto l’uno e rispetto allo 0,97 dello scorso monitoraggio.
“Questa settimana – si legge – si continua a osservare un miglioramento del livello generale del rischio, con un aumento significativo di Regioni a rischio basso. Complessivamente, una sola Regione ha una classificazione di rischio alto (vs quattro la settimana precedente), dieci con rischio moderato (di cui una ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e dieci con rischio basso. Una Regione (Molise) ha un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario tipo uno.
Scende il numero di Regioni/PPAA che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (8 vs 12 la settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale si colloca sotto la soglia critica (28%). Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 2.487 (19/01/2021) a 2.372 (26/01/2021); il numero di persone ricoverate in aree mediche è anche in diminuzione, passando da 22.699 (19/01/2021) a 21.355 (26/01/2021).
“Tale tendenza – si avverte nel report – a livello nazionale sottende forti variazioni inter-regionali con alcune regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all’incidenza impongono comunque misure restrittive.
Si osserva una diminuzione delle allerte di resilienza riportate dalle Regioni/PPAA, con 16 Regioni/PPAA senza allerte segnalate (vs 13 la settimana precedente). Questa settimana una Regione (Friuli-Venezia Giulia) ha riportato molteplici allerte di resilienza.
Si osserva inoltre una diminuzione nel numero di casi non riconducibili a catene di trasmissione note (29.432 vs 33.339 la settimana precedente) e aumenta la percentuale dei casi rilevati attraverso attività di tracciamento dei contatti (31,7% vs 28,7%). Invece, rimane stabile la percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (31,4% vs 31,5% la settimana precedente). Infine, il 23,6% dei casi è stato rilevato attraverso attività di screening e nel 13,3% non è stata riportata la ragione dell’accertamento diagnostico
“L’epidemia resta in una fase delicata – si precisa – ed un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero mantenute rigorosamente misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale. L’attuale quadro a livello nazionale sottende infatti forti variazioni inter-regionali con alcune regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all’elevata incidenza impongono comunque incisive misure restrittive”.
Si conferma pertanto” la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine”.
L.F.
29 gennaio 2021
© Riproduzione riservataApprofondimenti:
La conferenza stampa di Brusaferro e Rezza. Segui la diretta
Allegati:
Tabella 1
Tabella 2
Il Report
Ultimo aggiornamento
29 Gennaio 2021, 22:00
Commenti
Nessun commento
Rispondi