Speranza: «L’Italia supera i 5 milioni di vaccini Covid». Figliuolo: Usare tutti i siti e ok a un fondo di solidarietà. Bonaccini: Certezza su tempi, dosi e categorie. Ma è sempre rincorsa al virus con l’Rt di nuovo a 1.06 e si guarda a tutti i sieri possibili

«Oggi superiamo 5 milioni di dosi di vaccino Covid somministrate in Italia.

Data:
6 Marzo 2021

Speranza: «L’Italia supera i 5 milioni di vaccini Covid». Figliuolo: Usare tutti i siti e ok a un fondo di solidarietà. Bonaccini: Certezza su tempi, dosi e categorie. Ma è sempre rincorsa al virus con l’Rt di nuovo a 1.06 e si guarda a tutti i sieri possibili

«Oggi superiamo 5 milioni di dosi di vaccino Covid somministrate in Italia. Grazie alle donne e agli uomini del Servizio sanitario nazionale al lavoro ogni giorno per dare più forza alla nostra campagna di vaccinazione». L’annuncio è del ministro della Salute Roberto Speranza, al termine della riunione con il nuovo commissario all’Emergenza Francesco Paolo Figliuolo, con il nuovo capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, con la titolare degli Affari Regionali Mariastella Gelmini e con gli enti locali. Ma la Cabina di regia sul Covid dà conto di un innalzamento atteso dell’indice Rt, che supera di nuovo 1,06 (tra 0,98 e 1,20) e di una diffusione dei casi in aumento tra i più giovani. I passaggi di fascia verso i colori più accesi, a partire da lunedì 8 marzo e sempre più nelle prossime settimane, appaiono inevitabili almeno finché non ci sarà l’ormai abusato “cambio di passo” sui vaccini somministrati.
Il generale Figliuolo ha prospettato vaccinazioni ovunque: siti produttivi, forze armate, protezione civile. E concorda sulla necessità di creare una sorta di “fondo di solidarietà” che sostenga le Regioni in difficoltà, secondo la proposta di Speranza. «Si potrebbe accantonare l’1-2% da ciascuna consegna per creare riserve da utilizzare con strategia reattiva nelle zone in cui il virus si propaga con maggiore forza e rapidità, anche a causa delle varianti», ha affermato il ministro. Che ha illustrato anche la proposta di estendere l’utilizzo del siero AstraZeneca oltre i 65 anni. Ma per organizzare la campagna in tutte le strutture servono una Cabina di regia nazionale e tutti gli operatori disponibili per somministrare le dosi non appena sono disponibili. E serve grande chiarezza e semplificazione sul “chi fa cosa”.
«Ringraziamo il Governo per aver confermato l’impegno a una decisa accelerazione del piano vaccinale. Permane l’esigenza di una maggiore certezza sulle forniture, così come ribadiamo l’invito all’esecutivo a percorrere tutte le strade per autorizzare nuovi vaccini». A dirlo al termine dell’incontro, il Presidente delle Regioni Stefano Bonaccini. «L’Italia – ha aggiunto – è nel mezzo della terza ondata e mentre proseguiamo con le restrizioni va profuso ogni sforzo possibile per potenziare la campagna vaccinale. Le Regioni sono pronte a fare la loro parte, non c’è tempo da perdere. Occorre chiarezza da parte degli esperti – ha aggiunto il Presidente delle Regioni – sulla fase che stiamo vivendo a partire dall’impatto delle varianti sulla diffusione del contagio e una decisa accelerazione del piano vaccinale». Secondo Bonaccini, «resta poi l’esigenza per le Regioni di una maggiore certezza sulle prossime forniture, collegata alle modalità di utilizzo, sgombrando il campo dagli equivoci come quello di una presunta inutilizzazione di quote di vaccini tenute da parte per la necessità della seconda dose». Inoltre, «va fatto ogni sforzo – ha aggiunto – per arrivare rapidamente alle autorizzazioni di nuovi vaccini e alla possibilità di produrre quelli esistenti anche da parte della filiera farmaceutica italiana. L’obiettivo comune è diversi milioni di cittadini vaccinati entro l’estate. La seconda priorità è creare condizioni di semplificazione e di estrema chiarezza sulle categorie da vaccinare. Quali siano le fasce di popolazione o le categorie prioritarie – ha concluso Bonaccini – è compito specifico e urgente dello Stato».

Il Lazio guarda allo Sputnik grazie al raccordo Spallanzani-Gamaleya. In attesa che l’11 marzo l’Ema dia il via libera all’americano Johnson & Johnson, molto atteso anche perché monodose e di facile conservazione, sale intanto il pressing sul russo Sputnik V. «Ho chiesto oggi durante l’incontro con le Regioni al Governo di valutare tra l’altro la possibilità di produrre anche in Italia il vaccino russo Sputnik V su cui si è avviata la rolling review di Ema e comunque di valutare la possibilità già di opzionare il vaccino per farsi trovare pronti dopo l’eventuale via libera di Ema e di Aifa – ha dichiara l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato dopo aver preso parte al meeting tra l’Istituto nazionale di malattie infettive Lazzaro Spallanzani e il Centro nazionale di ricerca epidemiologica e microbiologia N.Gamaleya. «La signora Nina Kandelaki direttore del Dipartimento dello sviluppo dei progetti sanitari del Fondo russo di investimenti diretti (RDIF) – ha aggiunto – ha dato la disponibilità sia all’opzione delle dosi, che a facilitare il dialogo per sviluppare la produzione del vaccino, ringraziando per la cooperazione scientifica tra l’Istituto Spallanzani di Roma e l’Istituto Gamaleya di Mosca che firmeranno un protocollo d’intesa scientifico per una collaborazione stabile tra i due istituti. Inoltre la signora Kandelaki ha dichiarato la volontà di mettere a disposizione tutto ciò che è necessario per consentire la produzione del vaccino in Italia. Penso che questa disponibilità sia importante poiché abbiamo bisogno di tutte le munizioni possibili in questa guerra e di utilizzare tutti i vaccini efficaci oggi a disposizione innanzitutto per la copertura delle varianti».
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Ultimo aggiornamento

6 Marzo 2021, 11:46

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