Verdetto Ema su AstraZeneca: «Vaccino sicuro ed efficace. Bugiardino da aggiornare, faremo altri studi». Draghi: «Si riparte subito»
di Barbara Gobbi «I nostri esperti del Prac sono arrivati a una conclusione clinica: quello di AstraZeneca è un vaccino efficace e i suoi benefici sono superiori ai rischi e il Prac ha concluso che il vaccino non può essere associato con l’incremento di eventi tromboembolici».
Data:
19 Marzo 2021
di Barbara Gobbi
«I nostri esperti del Prac sono arrivati a una conclusione clinica: quello di AstraZeneca è un vaccino efficace e i suoi benefici sono superiori ai rischi e il Prac ha concluso che il vaccino non può essere associato con l’incremento di eventi tromboembolici». Così la direttrice dell’Ema Emer Cooke ha rimesso in pista in una conferenza stampa attesissima il vaccino AstraZeneca, bloccato anche in Italia da lunedì scorso in seguito a una serie di eventi avversi accaduti temporalmente dopo la somministrazione. «Abbiamo assistito a un piccolo aumento di casi di malattie particolarmente rare e dopo giorni di analisi non possiamo escludere che ci possano essere delle relazioni tra questi casi e il vaccino. Il Prac – ha proseguito Cooke – raccomanda di “portare avanti queste problematiche”, e lanceremo anche un’altra inchiesta per analizzare la situazione. È importante che tutti gli effetti collaterali siano aggiornati, non possiamo escludere che ci siano correlazioni tra possibili rari trombi in persone con bassi livelli di piastrine, ma voglio reiterare che questo vaccino – ha detto ancora Cooke – è un’opzione efficace per prevenire Covid 19: ha almeno il 60% d’efficacia mentre l’esperienza reale suggerisce un’efficacia anche superiore. Considerato che 2.500 persone sono morte in un solo giorno, era importante che Ema facesse una revisione rapida, che abbiamo condotto con tutte le agenzie regolatorie inclusa quelle del Regno Unito. Vaccinando migliaia di persone ci possono essere casi gravi: il nostro ruolo è rilevare questi incidenti e fare delle indagini per capire se ci sono delle connessioni. Siamo impegnati a prendere decisioni basate sulla scienza – ha spiegato Cooke – e continueremo a monitorare. La conclusione di oggi ci aiuta a combattere questa pandemia e continueremo ad aggiornare le informazioni: è importante che gli operatori sanitari e il pubblico che riceve i vaccini sia informato».
L’Italia riparte. Immediata la ripartenza in Italia, da venerdì 19 marzo alle 15. Un evento, tanto che in una dichiarazione a stretto giro lo ha annunciato il presidente del Consiglio Mario Draghi in persona. «Il Governo italiano accoglie con soddisfazione il pronunciamento dell’Ema sul vaccino di AstraZeneca. La somministrazione del vaccino Astrazeneca riprenderà già da domani» – ha affermato -. La priorità del Governo rimane quella di realizzare il maggior numero di vaccinazioni nel più breve tempo possibile».
La valutazione del Prac Ema. La presidente del Prac Sabine Straus ha precisato che al momento gli eventi tromboembolici sono occorsi per lo più in donne giovani ma che «ad oggi non è possibile ricondurre queste situazioni a un gruppo specifico di popolazione, perciò le nostre indagini continuano. È da escludere che gli eventi siano riconducibili a dei lotti specifici del vaccino». Intanto «sarà aggiornato il foglietto illustrativo del vaccino e la sezione sulle caratteristiche del prodotto – ha annunciato Straus – . Se nel Regno Unito si riscontrano eventi diversi, è perché la popolazione vaccinata lì presenta caratteristiche diverse da quella in cui sono occorsi questi eventi in altri Paesi».
La Gran Bretagna gioca d’anticipo. Un paio d’ore prima dell’annuncio Ema, ad esprimersi era stato proprio il Regno Unito cui di fatto la posizione dell’Unione Europea si è allineata. A un’ora dalla comunicazione dell’Agenzia Europea del farmaco dopo le riunioni senza sosta del suo comitato per la sicurezza Prac, infatti, June Raine, direttrice esecutiva del Mhra, la massima autorità sanitaria britannica, in un comunicato ha affermato come non ci siano prove che i vaccini contro il Covid prodotti da AstraZeneca – e Pfizer/BioNTech – causino delle trombosi. «Il nostro esame approfondito e minuzioso – ha spiegato Raine – insieme alla valutazione critica di scienziati indipendenti di primo piano, mostra che non vi è alcuna prova che le trombosi venose si producano in misura maggiore di quanto si potrebbe attendere in assenza di un vaccino, sia per un vaccino come per l’altro».Una quindicina di Paesi, tra cui Germania, Francia e Italia, hanno sospeso l’uso di questo vaccino a scopo precauzionale, dopo aver segnalato possibili effetti collaterali, come disturbi emorragici e coaguli di sangue.
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Ultimo aggiornamento
19 Marzo 2021, 21:58
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