Influenza 2021-2022, il Covid detta l’agenda nella nuova circolare Rezza: massima priorità a operatori sanitari e sociosanitari e anziani nelle Rsa o assistiti a casa
di Barbara GobbiSOperatori sanitari e sociosanitari e adulti anziani nelle Rsa o assistiti a domicilio: queste le due categorie cui andrà data la massima priorità nella prossima campagna vaccinale contro l’influenza: lo raccomanda l’Oms e il ministero della Salute recepisce questa indicazione nella circolare per la stagione 2021-2022 , fresca di firma del direttore della Prevenzione Gianni Rezza.
Data:
14 Aprile 2021
di Barbara GobbiS
Operatori sanitari e sociosanitari e adulti anziani nelle Rsa o assistiti a domicilio: queste le due categorie cui andrà data la massima priorità nella prossima campagna vaccinale contro l’influenza: lo raccomanda l’Oms e il ministero della Salute recepisce questa indicazione nella circolare per la stagione 2021-2022 , fresca di firma del direttore della Prevenzione Gianni Rezza. Il documento intanto raccomanda di «anticipare la conduzione delle campagne di vaccinazione antinfluenzale, a partire dall’inizio di ottobre e, comunque, di offrire la vaccinazione ai soggetti eleggibili, in qualsiasi momento della stagione influenzale, anche se si presentano in ritardo per la vaccinazione». E come la precedente circolare attualmente in vigore – anche se l’influenza grazie alle “chiusure” e all’impiego delle protezioni (mascherine e igienizzanti anti Covid) ha visto quest’anno un crollo dei contagi – chiede la profilassi nella fascia d’età 6 mesi-6 anni «anche allo scopo di ridurre la circolazione del virus influenzale fra gli adulti e gli anziani», e per facilitare la diagnosi differenziale nelle fasce di età a maggiore rischio di malattia grave, raccomanda fortemente l’offerta gratuita nella fascia d’età 60-64 anni. Perché «la vaccinazione costituisce la più efficace strategia di prevenzione dell’influenza».
La vaccinazione davanti al permanere della pandemia richiede poi, come detto, un focus su operatori sanitari e sociosanitari – su cui è appena scattato l’obbligo di vaccinarsi contro il Covid – e sugli anziani istituzionalizzati in strutture residenziali o di lungodegenza.
Gruppi a rischio con la massima priorità
Operatori sanitari: gli operatori sanitari, compresi gli operatori sanitari ospedalieri e quelli delle strutture di assistenza a lungo termine (ad esempio, case di cura, strutture residenziali sociosanitarie e socioassistenziali, ecc.), sono considerati uno dei gruppi di massima priorità a cui somministrare il vaccino antinfluenzale durante la pandemia COVID-19 per ridurre al minimo: l’assenteismo dovuto all’influenza, la trasmissione dell’influenza a pazienti vulnerabili e l’impatto sul sistema sanitario in generale. Quando le scorte di vaccino lo permettono, la vaccinazione antinfluenzale dovrebbe essere estesa a tutti i lavoratori delle strutture sanitarie, compreso il personale ambulatoriale e il personale di supporto (per esempio, il personale di pulizia e di sicurezza). Se le scorte di vaccino sono insufficienti per tale personale, gli operatori sanitari dovrebbero avere la priorità in base al rischio di infezione tra di loro e tra coloro di cui si prendono cura.
Adulti anziani: Come per l’influenza, la gravità della malattia Covid-19 è fortemente associata all’età avanzata, e gli adulti più anziani sono a maggior rischio di forme gravi di malattia e di decesso rispetto agli adulti più giovani. L’OMS raccomanda di considerare attentamente di dare la priorità agli adulti anziani ricoverati in strutture assistenziali a lungo termine o assistiti a domicilio. Inoltre, si dovrebbe considerare di estendere questo gruppo a rischio includendo gli adulti oltre i 50 anni di età che sono a più alto rischio di Covid-19 grave.
La circolare guarda tra gli altri “gruppi a rischio” anche alle donne in gravidanza: appartengono alla popolazione con la massima priorità per l’offerta vaccinale e, se le scorte lo permettono, dovrebbero ricevere il vaccino in via prioritaria. «I dati emergenti, ancora molto limitati, sull’infezione da Sars-CoV-2 nelle donne in gravidanza suggeriscono un potenziale aumentato rischio di forme gravi di malattia», si legge nel documento.
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Ultimo aggiornamento
14 Aprile 2021, 20:38
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