Recovery plan/ Draghi: risorse per 248 miliardi, nei piani c’è il destino del Paese

di Ernesto Diffidenti “Sbaglieremmo tutti a pensare che il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) sia solo un insieme di progetti, tanto necessari quanto ambiziosi, di numeri, obiettivi e scadenze.

Data:
27 Aprile 2021

Recovery plan/ Draghi: risorse per 248 miliardi, nei piani c’è il destino del Paese

di Ernesto Diffidenti

“Sbaglieremmo tutti a pensare che il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) sia solo un insieme di progetti, tanto necessari quanto ambiziosi, di numeri, obiettivi e scadenze. Metteteci dentro le vite degli italiani, le attese di chi ha sofferto la pandemia, l’aspirazione delle famiglie, le giuste rivendicazioni di chi non ha un lavoro o di chi ha dovuto chiudere la propria attività, l’ansia dei territori svantaggiati, la consapevolezza che l’ambiente va tutelato. Nell’insieme dei programmi c’è il destino del Paese, la sua credibilità”. Inizia così il discorso del premier Mario Draghi alla Camera dei deputati, oggi replicato al Senato, presentando il Recovery plan con cui l’Italia si candida a investire circa 248 miliardi tra fondi europei e investimenti interni. Con un obiettivo preciso: “Consegnare alle nuove generazioni un paese più moderno ed equo”. L’Aula della Camera ha poi approvato la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del presidente del Consiglio con 442 voti a favore, 19 contrari e 51 astenuti

Il Piano si organizza lungo sei missioni.
La prima missione, “Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura”, stanzia complessivamente 49,2 miliardi – di cui 40,7 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 8,5 miliardi dal Fondo.

La seconda missione, “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica”, stanzia complessivamente 68,6 miliardi – di cui 59,3 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 9,3 miliardi dal Fondo.

La terza missione, “Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile”, stanzia complessivamente 31,4 miliardi – di cui 25,1 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 6,3 miliardi dal Fondo.

La quarta missione, “Istruzione e Ricerca”, stanzia complessivamente 31,9 miliardi di euro – di cui 30,9 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 1 miliardo dal Fondo.

La quinta missione, “Inclusione e Coesione”, stanzia complessivamente 22,4 miliardi – di cui 19,8 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 2,6 miliardi dal Fondo.

“La missione 6 riguarda la Salute – ha detto Draghi nel suo intervento – un settore critico, che ha affrontato sfide di portata storica nell’ultimo anno. La pandemia da Covid-19 ha confermato il valore universale della salute, la sua natura di bene pubblico fondamentale e la rilevanza macro-economica dei servizi sanitari pubblici. Le riforme e gli investimenti proposti con il Piano in quest’area hanno due obiettivi principali: rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio e modernizzare e digitalizzare il sistema sanitario, al fine di garantire un equo accesso a cure efficaci”.

La dotazione per questa missione è complessivamente di 18,5 miliardi, di cui 15,6 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 2,9 miliardi dal Fondo con l’obiettivo di rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio, modernizzare e digitalizzare il sistema sanitario e garantire equità di accesso alle cure.

Il Piano investe nell’assistenza di prossimità diffusa sul territorio e attiva 1.288 Case di comunità e 381 Ospedali di comunità. Si potenzia l’assistenza domiciliare per raggiungere il 10% della popolazione con più di 65 anni, la telemedicina e l’assistenza remota, con l’attivazione di 602 Centrali Operative Territoriali.

Il Governo, inoltre, investe nell’aggiornamento del parco tecnologico e delle attrezzatture per diagnosi e cura, con l’acquisto di 3.133 nuove grandi attrezzature, e nelle infrastrutture ospedaliere, ad esempio con interventi di adeguamento antisismico.

“Il miglioramento delle prestazioni erogate sul territorio – ha sottolineato il premier – è perseguito attraverso il potenziamento e la creazione di strutture e presidi territoriali (come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità), il rafforzamento dell’assistenza domiciliare, lo sviluppo della telemedicina e una più efficace integrazione con tutti i servizi socio-sanitari”.

Draghi ha poi sottolineato “l’importante ruolo svolto da Regioni ed Enti locali nell’ambito dell’attuazione del Piano che sono responsabili della realizzazione di quasi 90 miliardi di investimenti, circa il 40% del totale, in particolare con riferimento alla transizione ecologica, all’inclusione e coesione sociale e alla salute”.

“Il Piano – ha aggiunto Draghi – prevede una specifica attenzione per le persone con disabilità, nell’ambito degli interventi per ridurre i divari territoriali nella scuola secondaria di secondo grado” con la previsione ” di introdurre la Legge Quadro sulle disabilità per semplificare l’accesso ai servizi e i meccanismi di accertamento della disabilità”. Nel corso dell’attuazione del Piano “l’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità monitorerà che le riforme proposte siano adeguatamente inclusive”.

“Sono certo che riusciremo ad attuare questo Piano – ha sottolineato Draghi concludendo le comunicazioni in Aula alla Camera sul Recovery -. Sono certo che l’onestà, l’intelligenza, il gusto del futuro prevarranno sulla corruzione, la stupidità, gli interessi costituiti”.
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Ultimo aggiornamento

27 Aprile 2021, 21:00

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