Sanità: pronto Atto d’Indirizzo per il rinnovo del contratto 2019-2021
Previsti a regime 1.015,57 milioni di euro a decorrere dal 2021.
Data:
19 Luglio 2021
Previsti a regime 1.015,57 milioni di euro a decorrere dal 2021. Per gli arretrati del 2019 e 2020 sono invece previsti, rispettivamente, 301,54 e 466,22 milioni. Il calcolo pro capite porterebbe ad un aumento medio mensile lordo di poco superiore a 90 euro. Per gli infermieri il contratto servirà inoltre a sbloccare quei 335 milioni dell’indennità di “specificità infermieristica” e 100 mln annui lordi per l’indennità di tutela del malato e per la promozione della salute per le professioni sanitarie della riabilitazione, della prevenzione, tecnico-sanitarie e di ostetrica, assistente sociale e oss.
19 LUG – Pronta la bozza del nuovo Atto d’Indirizzo per il rinnovo del contratto del comparto sanità che coprirà il triennio 2019-2021. Previsti a regime 1.015,57 milioni di euro a decorrere dal 2021. Per gli arretrati del 2019 e 2020 sono invece previsti, rispettivamente, 301,54 e 466,22 milioni. Il calcolo pro capite porterebbe ad un aumento medio mensile lordo di poco superiore a 90 euro. La bozza, dovrà essere ora sottoposta alla Ragioneria dello Stato e poi approvato dal Governo, prima che l’Aran possa iniziare le trattative con le organizzazioni sindacali.
Tornando alla bozza dell’Atto, per gli infermieri il contratto servirà inoltre a svloccare quei 335 milioni dell’indennità di “specificità infermieristica” stanziati dall’art. 1, c. 409 della Legge 178/2020, con decorrenza 1.1.2021, e le risorse previste dall’art. 1, c. 414 della Legge 178/2020, con decorrenza 1.1.2021, pari a 100 mln annui lordi per l’indennità di tutela del malato e per la promozione della salute per le professioni sanitarie della riabilitazione, della prevenzione, tecnico-sanitarie e di ostetrica, assistente sociale e oss.
Ai sensi dell’articolo 48, comma 2, del d.lgs. n. 165/2001, le risorse per gli incrementi retributivi per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali delle Aziende ed Enti del servizio sanitario nazionale sono a carico dei rispettivi bilanci. A tal fine le Aziende ed Enti provvedono ad effettuare l’accantonamento degli oneri contrattuali nei rispettivi bilanci. Le risorse contrattuali dovranno essere allocate secondo un criterio di tendenziale proporzionalità tra componenti stipendiali e altre voci della retribuzione.
Oltre ai finanziamenti, è poi previsto un intervento sulla classificazione del personale. “Nell’ottica di rafforzamento dell’organizzazione e per garantire una maggiore efficacia nella presa in carico della salute del cittadino, anche con riferimento alle recenti norme che prevedono il potenziamento della figura dell’infermiere di comunità/famiglia, la contrattazione collettiva dovrà porsi l’obiettivo di rafforzare il ruolo di specifiche posizioni e ruoli non dirigenziali.
Il contratto dovrà rivedere l’architettura degli incarichi prevedendo una struttura piramidale, con individuazione di un livello di incarichi più elevato da destinare alle posizioni che richiedano un’alta specializzazione e/o più elevati livelli di autonomia e responsabilità gestionale, professionale ed amministrativa”, si legge nella bozza.
Quanto alla progressione economica, si spiega che l’attuale sistema richiede un intervento della contrattazione per superare le criticità già evidenziate nel corso di questi anni da parte delle stesse Aziende ed Enti del comparto, con l’obiettivo di semplificare la procedura, anche con la definizione di criteri semplici e chiari che comportino una univoca applicazione.
La contrattazione dovrà inoltre perseguire i seguenti obiettivi:
• ferma restando l’attuale correlazione con la valutazione individuale, che dovrà essere confermata come l’elemento caratterizzante dell’istituto, prevedere un limitato riequilibrio, che valorizzi maggiormente le competenze sviluppate all’interno del servizio sanitario e che renda il sistema di progressione maggiormente inclusivo, anche sulla base di una predefinita scansione temporale, nei confronti, ad esempio, del personale con un’adeguata valutazione di performance individuale;
• prevedere la possibilità di introdurre un numero massimo di passaggi nell’arco della vita lavorativa, in un quadro di sostenibilità economico-finanziaria, equilibrio del sistema e sua razionalizzazione.
E ancora, il contratto dovrà proseguire nel percorso, già iniziato nella scorsa tornata contrattuale, per il superamento degli “eccessivi tecnicismi gestionali che continuano, in parte, a caratterizzare l’attuale sistema di costituzione e utilizzo dei fondi per il salario accessorio, valutando anche la possibilità di perseguire logiche perequative con riferimento alle nuove risorse previste dal contratto o da specifiche norme di legge. Andranno riconsiderate, nell’ambito delle risorse disponbili, le singole indennità attualmente previste, razionalizzando e ricollocando le singole voci di spesa all’interno di un quadro sistemico che facendo riferimento all’intensità di cure, alla professione e al modello organizzativo, comporti elementi di sensibile semplificazione finalizzata a una applicazione certa, univoca e con minori elementi interpretativi possibili”.
Il nuovo contratto dovrà inoltre puntualizzare modalità e limiti nell’applicazione dell’istituto delle prestazioni aggiuntive del personale. Infine, il contratto dovrà garantire “l’allineamento retributivo, rispetto al restante personale, dei valori stipendiali del personale di cui all’apposita sezione contrattuale “Ruolo della ricerca sanitaria e delle attività di supporto alla ricerca sanitaria”, mantenendo l’attuale assetto professionale e di finanziamento, in coerenza con le vigenti disposizioni normative. Il contratto dovrà, infine, individuare le migliori soluzioni, anche considerando i lavori della commissione paritetica per la revisione dei sistemi di classificazione professionale costituita in sede Aran, al fine di cogliere le specificità delle Agenzie per la protezione dell’ambiente”.
Allegato
Ultimo aggiornamento
19 Luglio 2021, 20:58
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