Covid/ Salute-Iss, trend dei nuovi casi di nuovo in crescita: incidenza a 41, Rt a 1.26 proiettato a 1.55. L’epidemia ora è tra i giovani ma «mettete in sicurezza gli anziani»

di B. Gob.

Data:
24 Luglio 2021

Covid/ Salute-Iss, trend dei nuovi casi di nuovo in crescita: incidenza a 41, Rt a 1.26 proiettato a 1.55. L’epidemia ora è tra i giovani ma «mettete in sicurezza gli anziani»

di B. Gob.

«I nuovi casi di Covid-19 sono di nuovo in crescita anche nel nostro Paese e in particolare nelle fasce d’età 10-19 anni, 20-29 e a seguire 30-39. È la popolazione più giovane. L’incidenza è raddoppiata, passando dagli 11 casi di 2 settimane fa a 19 della scorsa settimana 41 per 100mila, con alcune Regioni sopra 50 per 100mila». Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro durante la conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio Covid-19. «La trasmissibilità del Covid – ha aggiunto – supera l’1 in tutte le Regioni e si abbassa l’età mediana al primo ricovero, pari a 48 anni e a 59 anni in terapia intensiva. L’Rt dei sintomatici è a 1.26 e quello proiettato a una settimana è di 1.55, mentre quello degli ospedalizzati è sempre sopra-soglia a 1.16», ha aggiunto Brusaferro, mentre per quanto riguarda i posti letto in ospedale, «al 20 luglio registriamo un 2,1% in area medica e un 2% nelle terapie intensive. La proiezione sulla probabilità di occupazione dei posti letto è che si arrivi a occupare il 10% dei posti letto in entrambe le aree». Da qui l’invito degli esperti della Cabina di regia ad aderire in modo massiccio alla campagna vaccinale, anche a fronte della variante delta che sta sostituendo quella alfa.
Sequenziamento al 9.3%, delta in crescita
. Buona notizia è che il sequenziamento delle varianti procede: «Siamo al 9.3% dei ceppi sequenziati – ha detto Brusaferro – e il trend è continuamente in crescita. Sta aumentando la quota della variante delta, mentre decresce la alfa. Delta colpisce soprattutto le fasce d’età in cui circola di più l’infezione e diventerà largamente dominante così come nei Paesi dove circola più l’infezione.
Appello a vaccinare i più anziani non ancora coperti. «Gli over 50 nel 64% dei casi hanno completato il ciclo vaccinale, nel 69% gli over 60, nel 60% gli over 69 e oltre l’80% nella fascia 70-79. Ma una quota ancora significativa degli over 50 non ha fatto ancora la prima dose mentre oltre il 50% tra i 20 e i 39 anni ha fatto almeno una dose e ci auguriamo che questi dati crescano rapidamente. La vaccinazione completa è particolarmente protettiva per i decessi, per i ricoveri in terapia intensiva e per le vaccinazioni», ha avvisato Brusaferro. Da cui, insieme a Rezza, è quindi arrivato l’appello a vaccinare soprattutto la popolazione più anziana che non abbia ancora ricevuto la prima dose e a “coprire” agli over 60 che non siano ancora stati vaccinati, per cui il tasso di letalità da Covid-19 è del 2-3% mentre per gli over 50 – anche se la mortalità si abbassa al di sotto dell’1% – resta alto il rischio di ricovero in terapia intensiva. «C’è un’ottima adesione da parte dei giovani e la campagna vaccinale in generale sta andando bene – ha detto Rezza – ma è doveroso vaccinare le fasce dai 50 anni in su a fronte della circolazione della variante delta e per scongiurare la risalita dei tassi di occupazione degli ospedali. La variante delta che è ormai dominante è il doppio più contagiosa ma non più aggressiva della alfa ed è questo che determina il maggior aumento tra i giovani. In ogni caso auspichiamo che a fronte dell’impatto dei vaccini sia possibile determinare una mancanza di congestione delle strutture ospedaliere».
La sintesi della Cabina di regia.

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Ultimo aggiornamento

24 Luglio 2021, 17:51

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