Covid. In arrivo oltre 187 milioni per incremento tariffario dei ricoveri. Per un giorno in terapia intensiva fino a 10 mila euro
Questa la cifra complessiva contenuta nel decreto che dovrà essere prossimamente esaminato dalla Conferenza Stato Regioni.
Data:
29 Luglio 2021
Questa la cifra complessiva contenuta nel decreto che dovrà essere prossimamente esaminato dalla Conferenza Stato Regioni. L’incremento tariffario massimo proposto, per ciascun episodio di ricovero con durata di degenza maggiore di 1 giorno a causa del Covid, è pari a 3.713 euro se il ricovero è avvenuto esclusivamente in area medica e a 9.697 euro se il ricovero è transitato in terapia intensiva. In caso di dimissione del paziente per trasferimento tra strutture di ricovero e cura, l’incremento viene ripartito tra le strutture. IL TESTO
27 LUG – In arrivo alle strutture saitarie 187.967.337 milioni di euro per il riconoscimento del solo incremento tariffario dei ricoveri causati dal Covid. Questa la valutazione economica contenuta nel decreto che dovrà essere prossimamente esaminato dalla Conferenza Stato Regioni. La misura è stata prevista sia dal decreto 34//2020 (Decreto Rilancio) che dal Decreto 18/2020 (Decreto Cura Italia).
Qui veniva previsto l’incremento tariffario per la remunerazione dei ricoveri ospedalieri per acuti di pazienti affetti da Covid per il periodo legato all’emergenza sanitaria. Nella proposta si prevede che le prestazioni di ricovero per acuti a pazienti affetti da Covid, indipendentemente dal codice DRG della dimissione finale, siano remunerate maggiorando l’ordinaria remunerazione previstal decreto ministeriale 18 ottobre 2012 con il seguente incremento tariffario: per ciascun episodio di ricovero con durata di degenza maggiore di 1 giorno, è pari a 3.713 euro se il ricovero è avvenuto esclusivamente in area medica e a 9.697 euro se il ricovero è transitato in terapia intensiva. In caso di dimissione del paziente per trasferimento tra strutture di ricovero e cura, l’incremento tariffario è ripartito tra le strutture in proporzione alla durata della degenza in ciascuna.
In caso di trasferimento del paziente in reparti diversi di una stessa struttura di ricovero, l’incremento tariffario viene riconosciuto una sola volta con riferimento all’intero episodio di cura ospedaliero. L’incremento tariffario si applica ai soli ricoveri in cui il paziente sia risultato positivo al tampone effettuato per la ricerca del virus Sars-CoV-2, così come verificato dall’Istituto Superiore di Sanità.
Le regioni determinano l’importo del finanziamento della funzione relativa ai costi di attesa dei posti letto in base al costo standard di produzione del programma di assistenza, in proporzione al numero di posti letto di cui all’accordo contrattuale stipulato ai sensi dell’articolo 3 del Decreto Cura Italia, correlandolo ai posti letto non occupati e tenendo conto di quanto già riconosciuto sulla base dei propri atti di programmazione, in modo da garantire la compatibilità con il finanziamento per il Servizio sanitario regionale.
Le Regioni dovranno subordinare l’erogazione del finanziamento alla valutazione della rendicontazione che ciascuna struttura dovrà produrre, verificando le informazioni fornite. Le strutture dovranno presentare alla regione, in sede di chiusura dell’esercizio, una specifica rendicontazione relativa ai costi sostenuti per le funzioni assistenziali che dia evidenza dei costi sostenuti per ciascuna delle componenti e che indichi il volume di prestazioni erogate a pazienti Covid e la relativa remunerazione.
Gli effetti del Decreto saranno limitati al solo periodo emergenziale.
27 luglio 2021
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Il testo
Ultimo aggiornamento
29 Luglio 2021, 20:16
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