Inps, quarantena per contatto Covid non è più malattia

Con la nota 2842 del 6 agosto l’Inps ha comunicato che la quarantena in caso di contatto con un positivo al Covid non è più equiparata a malattia.

Data:
15 Agosto 2021

Inps, quarantena per contatto Covid non è più malattia

Con la nota 2842 del 6 agosto l’Inps ha comunicato che la quarantena in caso di contatto con un positivo al Covid non è più equiparata a malattia.

La quarantena dovuta al contatto con un positivo al Covid non è piú considerata malattia. Lo ha fatto sapere l’Inps attraverso la nota del 6 agosto 2021 con cui ha fatto chiarezza sulle tutele destinate ai lavoratori fragili.

Quarantena per Covid non è piú considerata malattia: cosa cambia

Con il messaggio 2842 del 6 agosto, l’Inps ha comunicato che l’assenza dal lavoro per quarantena resterà equiparata al ricovero ospedaliero per i soggetti fragili soltanto fino al 30 giugno 2021.

La quarantena preventiva causa contatto con un positivo al Covid non è piú considerata malattia per gli eventi avvenuti relativi al 2021 in quanto non sono stati stanziati nuovi fondi per la copertura dell’indennità.

Pertanto, chi si ritroverà costretto a casa in isolamento per essere entrato in contatto con un positivo, potrà perdere fino a metà dello stipendio, dal momento che si possono fare fino a 14 giorni di quarantena (sette giorni con la presentazione di un tampone negativo per i vaccinati e dieci giorni per i non vaccinati).

Alla luce della nuova normativa, dunque, la quarantena sarà riconosciuta dall’Inps come malattia solo per il 2020 e solo con certificato medico e fino alla fine delle risorse riconosciute pari a 663,1 milioni di euro. Viceversa, la quarantena non sarà riconosciuta come malattia dall’Inps nel 2021. Restano coperti dalle tutele ordinarie gli eventi certificati come malattia da Covid-19.

Il presidente Tridico ha spiegato il motivo di tale provvedimento: “Il legislatore non ha previsto un nuovo stanziamento per prorogare la tutela della quarantena, quindi l’indennità non potrà essere erogata anche per gli eventi avvenuti nell’anno in corso”.

La nota dell’Inps

Come si legge nella nota, l’Inps “procederà al definitivo riconoscimento degli importi dovuti per il 2020. Basandosi sulle certificazioni attestanti la quarantena con isolamento fiduciario redatte dai medici curanti, anche nei casi in cui non sia stato possibile reperire alcuna indicazione sul provvedimento emesso dall’operatore di sanità pubblica”.

Riguardo ai lavoratori fragili, la cui assenza dal lavoro è equiparata a ricovero ospedaliero (art. 26, c. 2 d.l. 18/2020), l’Istituto di previdenza sociale specifica che “erogherà la prestazione relativamente ad eventi del 2020 e solo per quelli verificatisi fino al 30 giugno 2021”.

L’Inps ha però dato il via libera, sempre per i lavoratori fragli, allo smart working fino al 31 ottobre 2021, come stabilito dal decreto Covid del 23 luglio 2021. La prestazione lavorativa da remoto, si legge nella nota, potrà essere svolta anche “attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi vigenti, o lo svolgimento di specifiche attività di formazione professionale anche da remoto”.

Le novità comunicate dall’Inps potrebbero comportare il rischio che i lavoratori che sono entrati in contatto con un positivo al Covid-19, evitino di farsi segnalare alle Ausl per non sottoporsi a quarantena. In questo modo sarebbe difficile sventare i casi di contatto e di potenziale contagio.

Ultimo aggiornamento

15 Agosto 2021, 10:25

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