Covid. In tutta la Ue frena l’eccesso di mortalità registrato fino alla primavera scorsa. In Italia si è passati dal +19,8% di aprile al +2,9% di luglio
Eurostat ha aggiornato le sue rilevazioni sull’eccesso di mortalità registrato nella Ue a seguito della pandemia.
Data:
19 Settembre 2021
Eurostat ha aggiornato le sue rilevazioni sull’eccesso di mortalità registrato nella Ue a seguito della pandemia. Il calo dopo il picco di aprile 2021 (+20%) e il +40% di novembre 2020 (rispetto alle medie degli stessi mesi 2016 – 2019). L’eccesso di mortalità continua tuttavia a variare tra gli Stati membri dell’UE: da circa -3% in Belgio e Svezia a +25% in Grecia e +26% a Cipro nel luglio 2021.
16 SET – Nel luglio del 2021, il trend in crescita nell’eccesso di mortalità nella UE è sceso fino al +4,4%, il tasso più basso dal luglio 2020 (+ 2,8%).
L’eccesso di mortalità si riferisce al numero di decessi per tutte le cause misurato durante una crisi, superiore a quello che potrebbe essere osservato in condizioni “normali”.
L’eccesso di mortalità continua tuttavia a variare tra gli Stati membri dell’UE: da circa -3% in Belgio e Svezia a +25% in Grecia e +26% a Cipro nel luglio 2021.
In Italia l’eccesso di mortalità registra ancora valori col segno + ma certamente non paragonabili ai picchi registrati l’anno scorso e nella primavera 2021: siamo infatti passati dal +49,6% di marzo 2020 e al +19,8% di aprile 2021 al +2,6% di giugno e al +2,9% di luglio.
L’eccesso di mortalità a livello europeo è comunque in diminuzione da maggio 2021, dopo un picco ad aprile 2021 (+20%) e dopo ben il +40% a novembre 2020 (rispetto alle medie degli stessi mesi 2016 – 2019).
Nel 2020, l’UE ha sperimentato due cicli di mortalità eccessiva: il primo tra marzo e maggio 2020 (con un picco di +25% ad aprile), poi uno più lungo tra agosto 2020 e fine anno (con un picco di + 40% a novembre).
Durante la fase iniziale della pandemia di COVID-19, nelle regioni italiane e spagnole sono stati registrati alcuni dei tassi di mortalità in eccesso più elevati dell’UE. Ad aprile 2020, tre paesi avevano un eccesso di mortalità superiore al 50 %: Spagna (80,5 %), Belgio (73,1 %) e Paesi Bassi (53,8 %).
Altri quattro paesi hanno superato un aumento del 35 % della mortalità ad aprile, vale a dire l’Italia (41,7 %, sebbene l’aumento più elevato si fosse già verificato a marzo con il 49,6 %), la Svezia (38,2 %), l’Irlanda (37,1 %) e la Francia (36,4 %).
Nell’aprile 2020, il Lussemburgo ha registrato un tasso di mortalità in eccesso del 18,5%, l’Austria dell’11,0% e la Germania del 9,0%. Diversi paesi, tuttavia, hanno registrato un aumento della mortalità in eccesso negli altri mesi del 2020: Malta (16,7 %) a marzo, Cipro (25,0 %) a maggio, Lituania (8,2 %) e Slovenia (9,5 %) a giugno e Portogallo (25,8 %) ) nel mese di luglio. In tutti questi paesi, un periodo di inizio estate relativamente stabile (rispetto al periodo di riferimento 2016-2019) ha seguito l’elevato aumento della mortalità in primavera.
Poi, un secondo forte aumento si è verificato nella maggior parte degli Stati membri, anche in quelli non particolarmente interessati dai picchi primaverili. Oltre il 10% di aumento rispetto al valore di riferimento è stato registrato per la prima volta in Romania a luglio, in Polonia ad agosto e in Cechia e Grecia a settembre 2020.
A partire da settembre 2020, l’aumento è stato maggiore e più diffuso, raggiungendo nuovi picchi a novembre, con tassi significativi in Polonia (97,0 %), Bulgaria (94,0 %), Slovenia (91,3 %), Cechia (75,8 %), Romania (62,6 %) e Ungheria (59,2 %). I paesi che erano già stati fortemente colpiti nella primavera del 2020 hanno registrato nuovamente elevati tassi di mortalità in eccesso a novembre: cfr. Belgio (58,8 %), Italia (51,6 %), Austria (47,8 %), Malta (38%).
A gennaio e febbraio 2021 è stata osservata una leggera diminuzione della curva di sovramortalità per la maggior parte dei paesi, proseguendo il trend di fine 2020. Un nuovo picco più contenuto è seguito a marzo e aprile 2021, raggiungendo il 20% di sovramortalità rispetto al periodo di riferimento 2016-2019: alcuni paesi avevano tassi molto elevati, con tassi di mortalità in eccesso superiori al 50 % in Bulgaria (76,2 %), Polonia (65,3 %), Repubblica ceca (61,4 %), Slovacchia (54,6 %) e Ungheria (50,6 %) , mentre altri (ad es. Portogallo, Danimarca, Svezia e Finlandia) non hanno registrato alcun eccesso di decessi.
A maggio 2021, la tendenza generale ha iniziato a diminuire, con il numero di decessi che si avvicinava al valore di riferimento registrato tra il 2016 e il 2019.
A giugno e luglio, il numero complessivo di decessi nell’Unione europea è ulteriormente diminuito, raggiungendo un tasso complessivo di 4,4 % nel luglio 2021, il tasso più basso dell’anno da luglio 2020. Nonostante il calo a livello dell’UE, la gamma di valori varia notevolmente tra i paesi, con Grecia, Cipro, Malta, Croazia, Estonia, Lituania, Lettonia, Polonia e la Slovenia che registrano ancora tassi di mortalità in eccesso tra il 13 % e il 26 % nel giugno-luglio 2021.
16 settembre 2021
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Ultimo aggiornamento
19 Settembre 2021, 13:55
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