Terza dose a tutti? Governo valuterà “in caso di nuove evidenze scientifiche e dell’andamento epidemiologico”

Quanto ai familiari e conviventi dei soggetti con disabilità grave, “se giovani (<60 anni), immunocompetenti e non ad alto rischio di esposizione, hanno un’alta probabilità di beneficiare della protezione conferita da un ciclo vaccinale di base, come il resto della popolazione generale”.

Data:
17 Ottobre 2021

Terza dose a tutti? Governo valuterà “in caso di nuove evidenze scientifiche e dell’andamento epidemiologico”

Quanto ai familiari e conviventi dei soggetti con disabilità grave, “se giovani (<60 anni), immunocompetenti e non ad alto rischio di esposizione, hanno un’alta probabilità di beneficiare della protezione conferita da un ciclo vaccinale di base, come il resto della popolazione generale”. Così il sottosegretario Costa rispondendo all’interrogazione di Noja (IV). 

15 OTT – “In relazione ai familiari e conviventi dei soggetti con disabilità grave, al momento non inclusi, si rappresenta che le dosi booster sono a favore di soggetti con maggiore rischio di sviluppare malattia grave e morte a seguito di infezione da Sars-CoV-2 e alto livello di esposizione all’infezione: i familiari e conviventi dei soggetti con disabilità grave, se giovani (<60 anni), immunocompetenti e non ad alto rischio di esposizione, hanno un’alta probabilità di beneficiare della protezione conferita da un ciclo vaccinale di base, come il resto della popolazione generale. La strategia di offerta vaccinale a favore di ulteriori gruppi target o della popolazione generale verrà aggiornata sulla base dell’acquisizione di nuove evidenze scientifiche e dell’andamento epidemiologico”.
 
Così il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, rispondendo ieri in Commissione Affari Sociali alla Camera all’interrogazione sul tema presentata da Lisa Noja (IV).
 Di seguito la risposta integrale del sottosegretario Costa.

“Il Ministero della salute, con le Circolari n. 41416 del 14 settembre 2021, n. 43604 del 27 settembre 2021 e n. 45886 dell’8 ottobre 2021, ha fornito indicazioni sulla somministrazione, nell’ambito della campagna di vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19, di dosi addizionali, come parte di un ciclo vaccinale primario, a favore di soggetti trapiantati e immunocompromessi, e di dosi «booster», come richiamo dopo un ciclo vaccinale primario, a favore di soggetti a maggiore rischio di sviluppare malattia grave e morte a seguito di infezione da SARS-CoV-2 e alto livello di esposizione all’infezione.
Tali raccomandazioni fanno seguito ai pareri del Comitato Tecnico Scientifico di cui alle Ordinanze del Capo Dipartimento della Protezione Civile n. 751 del 3 agosto 2021 e del 27 settembre 2021, ai pareri della Commissione tecnico-scientifica dell’AIFA del 10 luglio 2021 e dell’8 ottobre 2021, e alla nota congiunta di Ministero della salute, CSS, AIFA e ISS dell’8 ottobre 2021.

In particolare, la dose addizionale, con i vaccini Comirnaty (Pfizer-Biontech) e Spikevax (Moderna), a distanza di almeno 28 giorni dal completamento del ciclo primario e indipendentemente dal vaccino utilizzato per lo stesso, è raccomandata nelle seguenti condizioni, a partire dai 12 anni di età:
– trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva;
– trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica);
– attesa di trapianto d’organo;
– terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico (cellule CART);
– patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure;
– immunodeficienze primitive;
– immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico;
– dialisi e insufficienza renale cronica grave;
– pregressa splenectomia;
– sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) con conta dei linfociti T CD4+ <200 cellule/µl o sulla base di giudizio clinico.

La dose booster, con il vaccino Comirnaty (Pfizer-Biontech), a distanza di almeno 6 mesi dal completamento del ciclo primario e indipendentemente dal vaccino utilizzato per lo stesso, è raccomandata progressivamente, a favore delle seguenti categorie:
- soggetti di età ≥80;
– personale e ospiti dei presidi residenziali per anziani;
– esercenti le professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario che svolgono le loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, secondo le attuali indicazioni;
– persone con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti di età uguale o maggiore di 18 anni;

– soggetti di età ≥60.

Tra le persone con elevata fragilità, motivata da patologie concomitanti/preesistenti di età uguale o maggiore di 18 anni, sono incluse anche le persone con disabilità grave ai sensi della legge n. 104/1992 (articolo 3 comma 3).
In relazione ai familiari e conviventi dei soggetti con disabilità grave, al momento non inclusi, si rappresenta che le dosi booster sono a favore di soggetti con maggiore rischio di sviluppare malattia grave e morte a seguito di infezione da SARS-CoV-2 e alto livello di esposizione all’infezione: i familiari e conviventi dei soggetti con disabilità grave, se giovani (<60 anni), immunocompetenti e non ad alto rischio di esposizione, hanno un’alta probabilità di beneficiare della protezione conferita da un ciclo vaccinale di base, come il resto della popolazione generale.
La strategia di offerta vaccinale a favore di ulteriori gruppi target o della popolazione generale verrà aggiornata sulla base dell’acquisizione di nuove evidenze scientifiche e dell’andamento epidemiologico”. 

15 ottobre 2021
© Riproduzione riservata

Ultimo aggiornamento

17 Ottobre 2021, 14:05

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