Professioni socio-sanitarie: fermezza contro chi si oppone alla vaccinazione anti-Covid
No ai professionisti sociosanitari che utilizzano i social media o altri canali di comunicazione “per divulgare ideologie antiscientifiche, intervenendo senza adeguata cognizione di causa in merito alle evidenze e ad una conoscenza oggettiva dei fenomeni di cui discute”.
Data:
30 Ottobre 2021
No ai professionisti sociosanitari che utilizzano i social media o altri canali di comunicazione “per divulgare ideologie antiscientifiche, intervenendo senza adeguata cognizione di causa in merito alle evidenze e ad una conoscenza oggettiva dei fenomeni di cui discute”.
No al conflitto deontologico di chi “non orienta il suo agire al bene della persona, della famiglia e della collettività, soprattutto se riferito a soggetti fragili; non promuove la cultura della salute, basata sulle evidenze scientifiche; non riconosce il valore della ricerca scientifica e della sperimentazione accreditata; nella comunicazione non si agisce con sobrietà, correttezza, rispetto, trasparenza e veridicità; non tutela il decoro personale e non salvaguarda il prestigio della professione e della comunità scientifica”.
Le Federazioni sanitarie (FNOPI, FNOMCeO, FNOPO, FNOVI, FNO TSRM e PSTRP, FNCF, ONB, CNOP) insieme al CNOAS per oltre 1,5 milioni di iscritti, disapprovano il comportamento di chi si oppone alla vaccinazione contro il Covid e sottolineano in un documento congiuntamente sottoscritto, la necessità di agire “con particolare fermezza e rigore disciplinare, qualora i comportamenti dei professionisti sanitari risultassero non in linea con i propri codici etici e deontologici, e in particolare quando finalizzati a orientare l’opinione pubblica verso convincimenti non basati su presupposti scientifici o in netto contrasto con la tutela della salute individuale e collettiva, particolarmente se gli stessi si fondassero sull’utilizzo strumentale del ruolo di professionista sanitario”.
Le Federazioni degli ordini delle professioni sanitarie e il Consiglio nazionale dell’ordine degli Assistenti Sociali si sono riunite a un tavolo interfederativo per affrontare il tema delle violazioni deontologiche da parte degli iscritti e configurate da comportamenti manifestatamente antiscientifici, rispetto alla pandemia da SARS-CoV-2 ed al ruolo dei vaccini antivirali, quale patrimonio culturale e valoriale condiviso.
Il loro ruolo, come dichiarato nel documento sottoscritto, è tutelare gli interessi pubblici, garantiti dall’ordinamento e connessi all’esercizio professionale, e la responsabilità del ruolo di garanzia della tutela della salute in capo all’esercente una professione socio-sanitaria alla luce dell’articolo 32 della Costituzione sulla tutela della salute.
Per questo rivendicano la titolarità a promuovere e assicurare l’indipendenza, l’autonomia e la responsabilità delle professioni e dell’esercizio professionale, la qualità tecnico-professionale, la valorizzazione della relativa funzione sociale, la salvaguardia dei diritti umani e dei principi etici dell’esercizio professionale al fine di garantire la tutela della salute individuale e collettiva.
Ultimo aggiornamento
30 Ottobre 2021, 11:49
Commenti
Nessun commento
Rispondi