Finita la pandemia per la sanità meno risorse. Nadef: “Spesa segnerà riduzione nel biennio 2023-2024”. E nel 2025 scenderà al 6,1% del Pil

di L.F.

Data:
1 Ottobre 2022

Finita la pandemia per la sanità meno risorse. Nadef: “Spesa segnerà riduzione nel biennio 2023-2024”. E nel 2025 scenderà al 6,1% del Pil

di L.F. e G.R.

Nel documento integrale della Nota di aggiornamento del Def varato dal Governo peggiora ancora il quadro della spesa sanitaria per il prossimo futuro anche a causa del peggioramento delle stime del Pil. Nel 2025 addirittura la spesa scenderà a quota 129,4 mld, oltre 4 mld in meno rispetto al 2022 dovuto in parte alle minori spese per la pandemia. Nel triennio 2023-2025 si segna una crescita complessiva della spesa sanitaria di 736 mln rispetto alle previsioni del Def, ma con una marcata decrescita in rapporto al Pil che si attesterà al 6,1% (nel 2022 è al 7,1%) IL DOCUMENTO

30 SET – 

“La spesa sanitaria tornerà a segnare delle riduzioni nel biennio 2023-2024, mentre nel 2025 si prevede la sua stabilizzazione, a ragione dei minori oneri connessi alla gestione dell’emergenza epidemiologica”. È quanto si legge nella Nadef approvata dal Governo e appena pubblicata dal Mef che aggiorna anche per la sanità le previsioni economiche per i prossimi anni che alla luce dei numeri paiono sempre più buie.

Rispetto al Def di primavera la spesa sanitaria per il 2022 sale a quota 133,998 mld (nel Def era 131,710 mld) pari al 7,1% sul Pil (nel Def era il 7%). Anche la Nadef conferma il calo nel 2023 con una spesa che scenderà a 131,724 mld, pari al 6,7% del Pil (Nel Def era al 6,6%). Calo ancora più vertiginoso nel 2024 dove la spesa scenderà a 128,708 mld pari al 6,2% del pil (nel Def era al 6,3%). Nel 2025 una lieve crescita a quota 129,428 mld pari però al 6,1% del Pil (era il 6,2% nel Def). 

Quanto alla spesa corrente, rispetto alle stime del Def si registra un lieve incremento della spesa sanitaria che crescerà complessivamente di 736 milioni di euro nel triennio 2023-2025. Una crescita esigua che probabilmente non sarà sufficiente neanche a compensare l’inflazione e il rincaro delle spese per l’energia che ci accompagnerà almeno fino a tutto il prossimo anno.

Finita l’emergenza Covid e con l’arrivo della crisi energetica il settore sanità sembra stia lentamente scivolando verso un nuovo ridimensionamento che potrebbe rendere ancora più complicata la gestione di alcune emergenze in atto, a partire da quella del personale sanitario che ad oggi non rientra neppure tra i possibili investimenti previsti dalle risorse che arriveranno dal Pnrr.

Starà ora al nuovo Governo decidere se e come invertire la rotta.




L.F. e G.R.

30 settembre 2022
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Ultimo aggiornamento

1 Ottobre 2022, 16:50

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