Agenas: 18 milioni di accessi in Pronto soccorso nel 2023 (+6%), oltre 4 milioni sono impropri

Nel 2023 si sono registrati 18,27 milioni di accessi negli ospedali sede di Pronto Soccorso e di Dipartimento di Emergenza Urgenza e Accettazione di primo e secondo livello (Dea I e Dea II) con un incremento, rispetto al 2022, del 6%.

Data:
23 Aprile 2024

Agenas: 18 milioni di accessi in Pronto soccorso nel 2023 (+6%), oltre 4 milioni sono impropri

Nel 2023 si sono registrati 18,27 milioni di accessi negli ospedali sede di Pronto Soccorso e di Dipartimento di Emergenza Urgenza e Accettazione di primo e secondo livello (Dea I e Dea II) con un incremento, rispetto al 2022, del 6%. La prevalenza degli accessi è caratterizzata da codici triage – dopo valutazione medica – bianchi e verdi (68% dei casi). Di questi circa 4 milioni si possono ritenere impropri (accesi in codice bianco e verde alla visita medica, con l’esclusione dei traumi; giunti in pronto soccorso in modo autonomo o inviati dal medico di famiglia, nei giorni feriali e festivi e in orari diurni, con dimissione al domicilio o a strutture ambulatoriali). I dati sull’accessibilità della Rete di emergenza-urgenza indicano come la copertura del servizio entro 30 minuti sia pari al 94%, quota che raggiunge il 99% entro i 45 minuti. Sono alcuni dei principali dati presentati da AGENAS nel corso dell’evento “Accessi in Pronto Soccorso e Implementazione DM 77/2022 per una migliore presa in carico dei pazienti” che si è svolto presso la sede di Via Piemonte a Roma e che ha visto la presenza del direttore generale dell’Agenzia, Domenico Mantoan, e di rappresentanti del ministero della Salute, Regioni e degli operatori che quotidianamente sono impegnati nell’assistenza ai cittadini/pazienti.

Lo studio presentato da AGENAS indica come la popolazione non in grado di raggiungere le strutture di pronto soccorso entro 30 minuti (3,4 milioni pari al 5,8% della popolazione) potrebbe essere decisamente ridotta con la corretta implementazione del DM 77/2022, che individua la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel servizio sanitario nazionale (Ssn), attraverso la presa in carico dei pazienti all’interno delle nuove strutture previste dal Pnrr. Nelle Regioni in cui tale decreto è stato implementato, si denota un miglioramento della presa in carico dei pazienti e un efficientamento del personale sanitario.

La giornata è stata anche l’occasione per illustrare il progetto di riorganizzazione della Regione Emilia-Romagna che, unitamente alle altre Regioni, ha avviato un riassetto della rete dell’emergenza-urgenza per il miglioramento delle tempistiche di accesso alle cure, nonché della qualità della presa in carico.

Da osservare come nel disegno di riassetto della medicina territoriale, il numero 116117, ovvero il recapito a valenza europea per le cure sanitarie non urgenti e altri servizi sanitari, diventerà il riferimento per il cittadino per la presa in carico non urgente per le problematiche sociosanitarie.

Altri dati dell’indagine

Confrontando gli accessi con il DM 70/2015 sugli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, si può affermare che circa il 75% delle strutture di PS registrano un numero di accessi al di sotto degli standard. In particolare, nel 29% dei casi si individuano meno di 15.000 accessi annui. I DEA di primo livello registrano una performance migliore. L’afflusso maggiore di accessi in PS si riscontra il lunedì nella fascia oraria 08:00 – 12:00.

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Ultimo aggiornamento

23 Aprile 2024, 20:46

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