Infezioni acquisite in terapia intensiva. Report Ecdc: le ha contratte oltre il 15% dei pazienti
Di tutti i pazienti ricoverati in UTI per più di due giorni, il 10% presentava polmonite, l’8% una infezione del flusso ematico (BSI) e il 4% una infezione del tratto urinario (UTI).
Data:
19 Ottobre 2024
Di tutti i pazienti ricoverati in UTI per più di due giorni, il 10% presentava polmonite, l’8% una infezione del flusso ematico (BSI) e il 4% una infezione del tratto urinario (UTI). Importante anche la percentuale di germi che sono risultati resistenti agli antibiotici
18 OTT – Nel 2021, oltre 11.500 (il 15,6%) pazienti ricoverati in terapia intensiva per più di due giorni presentavano almeno una delle infezioni correlate all’assistenza sanitaria acquisite in terapia intensiva prese in considerazione (polmonite, infezione del torrente ematico o infezione del tratto urinario) dal report Healthcare-associated infections acquired in intensive care units dell’ECDC.
Di tutti i pazienti ricoverati in UTI per più di due giorni, il 10% presentava polmonite, l’8% una infezione del flusso ematico (BSI) e il 4% una infezione del tratto urinario (UTI). Il 66% degli episodi di polmonite era associato all’intubazione, il 38% degli episodi di BSI era correlato al catetere e il 97% degli episodi di UTI era associato alla presenza di un catetere urinario. Negli episodi di polmonite acquisita in terapia intensiva il microrganismo isolato più frequentemente è stato Pseudomonas aeruginosa, stafilococchi coagulasi-negativi nelle BSI ed Escherichia coli nelle infezioni delle vie urinarie.
Il 15% dei ceppi isolati di Staphylococcus aureus era resistente all’oxacillina (MRSA) e il 7% degli Enterococcus spp. era resistente ai glicopeptidi. La resistenza alle cefalosporine di terza generazione è stata segnalata nel 20% dei campioni isolati di E. coli, nel 42% dei campioni di Klebsiella spp. e nel 46% dei campioni isolati di Enterobacter spp. La resistenza ai carbapenemi è stata segnalata nel 12% dei casi di Klebsiella spp, il 30% dei casi di P. aeruginosa e l’85% dei casi di Acinetobacter baumannii
18 ottobre 2024
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Ultimo aggiornamento
19 Ottobre 2024, 16:48
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