Nuovi tariffari Lea, ok della Stato-Regioni con partenza al 30 dicembre. Oltre 3mila voci tra ambulatorio e protesica. Il ministero: pronti a inserire nuove cure Ssn

di B. Gob.

Data:
15 Novembre 2024

Nuovi tariffari Lea, ok della Stato-Regioni con partenza al 30 dicembre. Oltre 3mila voci tra ambulatorio e protesica. Il ministero: pronti a inserire nuove cure Ssn

di B. Gob.

Oltre 7 anni di attesa e finalmente i due tariffari per le prestazioni di specialistica ambulatoriale e la protesica che danno sostanza ai “nuovi” Livelli essenziali di assistenza varati con Dpcm nel lontano 2017 dall’allora ministra della Salute Beatrice Lorenzin, sono stati aggiornati. Ed entreranno in vigore, come richiesto dalle Regioni, il prossimo 30 dicembre.
Il semaforo verde è scattato, dopo un’ennesima trattativa tra i presidenti e il ministero della Salute, con l’Intesa in Conferenza Stato-Regioni che sdogana oltre 3mila tra nuove e vecchie prestazioni, per un impatto complessivo che sfiora i 550 milioni, di cui la stragrande maggioranza a favore della specialistica ambulatoriale con 502,3 milioni e una minore quota per la protesica cui vanno 47,6 milioni.
Il punto del ministero della Salute. “Rispetto al Dm del 2023 – rilevano dal ministero della Salute – vengono aggiornate 1.113 tariffe associate alle prestazioni di specialistica ambulatoriale e protesica sulle 3.171 che compongono il nomenclatore, ovvero il 35% del totale. Rispetto alle tariffe vigenti del 2012, l’impatto in termini di incremento delle risorse messe a disposizione dal Governo raggiunge i 550 milioni di euro. L’adozione del nuovo nomenclatore rispetto invece a quello pubblicato nel 2023, avrà un impatto di 147,3 milioni di euro per la finanza pubblica che si tradurrà in rimborsi più congrui riconosciuti a tutti gli operatori, pubblici e privati”.
E se i privati sono già in buona parte a chiedere confronti e revisioni, la Salute rivendica di avere, in pochi mesi, elaborato il nuovo nomenclatore “adeguando le tariffe sulla base di una metodologia che ha considerato, da un lato, i valori tariffari attualmente vigenti nelle 21 Regioni e Province Autonome e dall’altro il costo pieno delle prestazioni grazie alla collaborazione di strutture pubbliche e private sul territorio nazionale. Grazie alle numerose interlocuzioni tecniche avviate con le organizzazioni più rappresentative nei diversi settori interessati – spiegano i tecnici di Schillaci – si è giunti a una proposta approvata dalla Commissione nazionale tariffe a cui partecipano rappresentanti delle Regioni, del Ministero dell’Economia e delle Finanze e di Agenas”.
Le principali novità in campo. L’obiettivo del decreto tariffe è assicurare su tutto il territorio nazionale la piena erogazione dei nuovi Lea da Dpcm 2017, “superando le disomogeneità assistenziali tra i cittadini che potranno finalmente usufruire in ogni area della Nazione di prestazioni al passo con le innovazioni medico scientifiche per la specialistica ambulatoriale e per la protesica”.
Tra le novità per la specialistica ambulatoriale messe in fila dal ministero, l’erogazione omogenea su tutto il territorio delle prestazioni di procreazione medicalmente assistita incluse nei Lea; prestazioni per la diagnosi o il monitoraggio della celiachia e malattie rare; prestazioni indispensabili ad approfondimenti diagnostici strumentali di alta precisione nell’ambito della diagnostica per immagini in grado di consentire diagnosi più rapide ed affidabili; enteroscopia con microcamera ingeribile; screening neonatali. Viene introdotta la consulenza genetica per coloro che si sottopongono a una indagine utile a confermare o a escludere un sospetto diagnostico e si aggiornano le prestazioni di radioterapia assicurando a tutti gli assistiti l’erogazione di prestazioni altamente innovative come la radioterapia stereotassica, adroterapia e radioterapia con braccio robotico.
Tra le prestazioni per l’assistenza protesica, figurano poi ausili informatici e di comunicazione (inclusi i comunicatori oculari e le tastiere adattate per persone con gravissime disabilità); apparecchi acustici a tecnologia digitale; attrezzature domotiche e sensori di comando e controllo per ambienti; arti artificiali a tecnologia avanzata e sistemi di riconoscimento vocale e di puntamento con lo sguardo.
Incassata l’Intesa è corsa all’aggiornamento. L’adozione del nuovo nomenclatore tariffario sblocca (finalmente) l’aggiornamento dei Lea contenuto in un Dm e un Dpcm, già predisposti dal ministero. Provvedimenti mirati ad assicurare “un ulteriore ampliamento del diritto alla tutela della salute dei cittadini”, con nuove prestazioni tra cui l’estensione degli screening neonatali a ulteriori patologie tra cui la Sma e l’aumento per 700 milioni rispetto al 2012 delle risorse a disposizione per l’assistenza ambulatoriale e protesica.
Breve cronologia. I due nuovi nomenclatori tariffari Lea per la specialistica e la protesica, che aggiornano le versioni ferme rispettivamente al 1996 e al 1999, sono a bagnomaria dal 2018 e neanche l’annuncio di aprile 2023 del ministro della Salute Schillaci di averli finalmente sbloccati, a sei anni dal via libera ai ‘nuovi Lea’ nel 2017, è stato risolutivo. Da una prima deadline ‘bucata’ a gennaio 2024, i tariffari necessari a erogare concretamente le prestazioni ai cittadini in tutto il Paese sono ulteriormente slittati per le contestazioni, soprattutto dei laboratori e dei privati accreditati, sull’inadeguatezza dei prezzi assegnati a singole prestazioni, dalla visita medica a interventi ambulatoriali. Contestazioni che si sono protratte fino alle battute finali che hanno portato all’approvazione.
Un ’tesoro’ non sempre impiegato per i Lea. Le risorse negli anni si sono accumulate: al 31 dicembre 2023 l’ammontare dei finanziamenti previsti dalla legge per l’aggiornamento delle tariffe di protesica e specialistica legato al Dpcm del 2017 è stato pari a 3.046 miliardi, a cui si aggiungono 400 milioni destinati a un ulteriore aggiornamento, per un totale di 3,446 miliardi. I fondi preordinati all’entrata in vigore delle nuove tariffe e all’aggiornamento dei Lea sono pari a 631 milioni nel 2024 e a 781milioni a decorrere dal 2025. E sono pronti i decreti di “rinforzo” annunciati dal ministero e dedicati a ulteriori nuove voci di aggiornamento.
Cosa “passa” (per ora) la manovra 2025 . Il ministero della Salute ricorda di aver proposto l’inserimento in legge di Bilancio di un provvedimento che permetterà di aggiornare le tariffe già nel corso del 2025. La stessa norma contiene, inoltre, la revisione della metodologia per l’aggiornamento continuo delle tariffe con cadenza biennale riferite alle prestazioni di specialistica ambulatoriale e protesica, di assistenza ospedaliera per acuti e per il post-acuto da basare sull’analisi dei costi rilevati in un panel di strutture sanitarie pubbliche e private su tutto il territorio nazionale consentendo così un più tempestivo allineamento tra i costi e le tariffe riconosciute agli operatori pubblici e privati.
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Ultimo aggiornamento

15 Novembre 2024, 21:20

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