La persona al centro della sanità: ecco la “Carta di Udine”
02/12/2024 Umanizzazione delle cure in chiave moderna; qualità della cura intesa come assistenza centrata sul paziente, cioè efficace, sicura, accessibile, tempestiva, equa, efficiente; modello di cura con ricadute pratiche sulle persone attraverso quattro aree: ricerca, formazione, clinico-assistenziale e organizzativo-gestionale, valutazione dei risultati.
Data:
5 Dicembre 2024
02/12/2024
Umanizzazione delle cure in chiave moderna; qualità della cura intesa come assistenza centrata sul paziente, cioè efficace, sicura, accessibile, tempestiva, equa, efficiente; modello di cura con ricadute pratiche sulle persone attraverso quattro aree: ricerca, formazione, clinico-assistenziale e organizzativo-gestionale, valutazione dei risultati.
Sono i tre ambiti de “La Carta di Udine per l’umanizzazione delle cure e il benessere organizzativo”, documento di indirizzo scientifico approvato dagli “Stati generali itineranti per l’umanizzazione delle cure e il benessere organizzativo” organizzati dall’Ateneo friulano assieme al Dipartimento di Medicina dell’Università di Udine.
Gli Stati generali hanno anche aderito al Manifesto “Dignitas Curae” che propone un modello di cura che riporti al centro i valori della medicina, riconosca il bene della persona e del curante e sfrutti le migliori competenze specialistiche.
La Carta di Udine contiene 13 punti fondamentali su un necessario cambiamento del paradigma dell’assistenza che sui principi della multidisciplinarita e della condivisione degli obiettivi di salute da raggiungere, devono saper orientare le scelte del futuro.
Principi cardine della Carta di Udine che rappresentano anche i valori cardine della professione infermieristica. Più volte evidenziata la necessità di abbattere i silos organizzativi affinché tutti gli stakeholder possano contribuire ad una sanità di iniziativa proattiva e centrale sulla persona.
Per la FNOPI è intervenuto alla presentazione il presidente di OPI Udine Stefano Giglio.
Gli “Stati generali itineranti per l’umanizzazione delle cure e il benessere organizzativo” sono un progetto decennale ideato dal professor Massimo Robiony, che ha preso forma nella Clinica di chirurgia maxillo-facciale e nel Dipartimento testa collo e neuroscienze dell’Asufc. Nel 2023, tale visione si è concretizzata anche a livello accademico, con il lancio del master di secondo livello in Salute e umanizzazione delle cure nell’organizzazione e gestione del servizio sanitario nazionale.
La Carta di Udine non è solo il frutto di una riflessione teorica, ma un passo concreto verso il cambiamento. L’intento è promuovere un servizio sanitario che metta la persona al centro, favorendo la coesione sociale, contrastando la fuga dei giovani e valorizzando le eccellenze. Il modello friulano, riconosciuto per efficienza e qualità, si propone come esempio da seguire a livello nazionale.
«Gli Stati generali rappresentano uno spazio privilegiato per progettare una sanità sostenibile che garantisca universalità delle cure», ha dichiarato il rettore Pinton, evidenziando l’importanza di rispondere ai nuovi bisogni della popolazione.
Per il presidente degli Stati generali, Massimo Robiony, è necessario «creare un nuovo modello di cura che restituisca agilità e qualità al sistema sanitario, rendendolo capace di affrontare le rapide trasformazioni sociali».
“L’umanizzazione della cura rientra in un percorso che vede impegnata la Regione nel rispondere alle esigenze di salute della comunità in maniera puntuale, mettendo al centro la persona, insieme alla sua famiglia, all’interno del sistema sanitario e a un sistema professionale che si sta evolvendo, per fronteggiare le sfide della nostra epoca” ha spiegato l’assessore alla Sanità del Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi.
Ultimo aggiornamento
5 Dicembre 2024, 22:06
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